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aprire alimentari

Cosa serve per aprire un negozio di alimentari?

Come aprire un alimentari: iter da seguire e consigli utili

Anche se viviamo nell’era dell’e-commerce e della Grande Distribuzione Organizzata, in alcuni territori locali i negozi di alimentari sono una realtà ancora molto solida e fruttuosa. Il rapporto diretto con i clienti, la comodità del piccolo negozio del vicinato, una maggiore attenzione alla selezione dei prodotti, sono elementi che rendono i piccoli alimentari una realtà ancora molto presente sul territorio e, allo stesso tempo, un’ottima opportunità di business in cui investire.

Ma qual è l’iter burocratico da seguire per aprire un negozio di alimentari? Quali sono i passaggi da seguire e i costi da sostenere? Scopriamolo insieme in questo articolo.

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Cosa serve per aprire un minimarket?

La burocrazia è l’aspetto che spaventa maggiormente quando si decide di avviare un nuovo business. Documenti da procurare e pratiche da sbrigare possono intimorire, ma se state pensando di aprire un minimarket, i primi step da seguire sono:

  1. Aprire una partita IVA e definire la posizione fiscale per individuare la persona fisica o la società che guiderà il business;
  2. Aprire la posizione contributiva INPS per l’accantonamento di accumulo dei contributi pensionistici.
  3. Procedere con l’apertura della posizione INAIL per gli infortuni sul lavoro per titolari e dipendenti.
  4. Effettuare l’iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio.
  5. Inviare, almeno trenta giorni prima dell’apertura, la SCIA (comunicazione certificata di inizio attività) al comune per segnalare l’apertura al pubblico del negozio. Questa pratica è necessaria per la verifica dei requisiti soggettivi, morali e professionali e per la conformità urbanistica, edilizia, igienico-sanitaria, ambientale.
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Inoltre, il titolare di un alimentari deve essere in possesso di alcuni precisi requisiti professionali per avviare l’attività, nello specifico:

  • deve aver lavorato negli ultimi 5 anni in attività affini al settore alimentare o alla somministrazione di alimenti e bevande per almeno 2 anni, anche non continuativi;
  • aver frequentato un corso professionale riconosciuto dalla Regione per il commercio, la preparazione o la somministrazione degli alimenti. Il corso dev’essere riconosciuto dalle regioni;
  • essere in possesso del diploma di scuola secondaria superiore, una laurea triennale oppure aver frequentato una scuola a indirizzo professionale, nel cui corso di studi siano previste materie attinenti al commercio, la preparazione o la somministrazione degli alimenti;
  • essere iscritto nel registro degli esercenti per il commercio per l’attività di somministrazione alimenti e bevande;
  • aver superato un esame di idoneità all’esercizio di attività di somministrazione alimenti e bevande.
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Cosa serve per aprire un alimentari?

Quando si decide di aprire un minimarket, la prima cosa da fare è individuare quale sarà il locale che ospiterà l’attività commerciale. Il minimarket dovrà essere posizionato in una location facilmente accessibile e raggiungibile dalla clientela, per esempio occorre verificare se la zona dispone di parcheggi oppure se è un’area pedonale.

Inoltre è necessario verificare se sono già presenti dei concorrenti nella zona identificata, in modo da individuare peculiarità e strategie che possano convogliare i clienti verso il vostro negozio.  

Per quanto riguarda le dimensioni del locale, la metratura dovrà essere superiore a 80 mq e il locale dovrà disporre di un piccolo magazzino per le scorte.

marketing dello scaffale

Per l’arredamento dal punto di vista estetico si ha la massima possibilità di scelta, anche se è importante che il locale trasmetta sempre un’immagine pulita e che la disposizione degli arredi sia funzionale per il personale e per i clienti. Entrando nello specifico, in linea di massima per un negozio di alimentari avrete bisogno di:

  • banco gastronomia refrigerato e banco per il pane;
  • area per l’esposizione dei prodotti freschi;
  • scaffalatura per prodotti confezionati;
  • area per l’esposizione dei prodotti igienici, per la casa e cosmetici;
  • vetrine e banchi refrigerati per prodotti freschi;
  • banchi freezer per i surgelati;
  • area casse con relativi registratori;
  • allestimento e scaffalatura per il magazzino.

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